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Architettura

  Il Santuario della Consolata sorge sul luogo in cui anticamente era situata la chiesa di Sant’Andrea.

Questa antica chiesa venne ricostruita tra il X e l’XI secolo, per ordine di Gezone, abate di Breme, che affidò il compito al monaco Bruningo.

Ricostruzione della pianta ipotetica della chiesa di Sant.Andrea

Pianta ipotetica della chiesa di sant’Andrea progettata dal monaco Bruningo nell’XI secolo (ricostruzione tratta da P.BUSCALIONI, La Consolata nella Storia di Torino del Piemonte e della Augusta Dinastia Sabauda, Torino 1938).

 

Questa notizia è fornita dalla Cronaca della Novalesa, fonte importantissima che ci informa dello spostamento dei monaci benedettini dall’abbazia della Novalesa in val di Susa al monastero annesso alla chiesa di Sant’Andrea di Torino.Di questa antica fondazione è ancora oggi visibile il campanile in stile romanico, ascrivibile al XII secolo.

Attraverso alcune storiche piante della città di Torino è possibile ricostruire la planimetria della chiesa e il suo orientamento all’interno del tessuto urbano, ed è quindi possibile immaginarne l’aspetto complessivo.

Disegno di H.Righettinus,del 1853 rispecchiante Torino nel 1572

Disegno di Hieronimus Righettinus (1583), rispecchiante Torino nel 1572, particolare. Torino, Archivio di Stato, Corte, Museo Storico.

 

Disegno del 1640 rappresentante il quartiere di Porta Pusterla

Disegno del 1640 rappresentante il quartiere di Porta Pusterla, particolare con il fianco della chiesa di sant’Andrea visto dal lato sud. Torino, Archivio di Stato, Archivio delle Regie Finanze, Tipi […], n. 209.

Pianta della citta di Carlo Morello, 1656

Pianta della città disegnata dall’ingegnere Carlo Morello, 1656, particolare. Torino, Biblioteca Reale, Manoscritti militari, 178.

 

Incisione anonima della pianta di Torino su disegno del 1674 di T.Borgonio

Incisione anonima della pianta di Torino su disegno del 1674 di Tommaso Borgonio, Theatrum Sabaudiae, tav. VIII, 1682.

Come si osserva nelle piante l’orientamento della chiesa era spostato di 90° rispetto a quello di oggi.
Si entrava dalla navata laterale, lato meridionale, poiché la facciata principale era troppo a ridosso delle mura cittadine.

 

Pianta ricostruita della Chiesa di S.Andrea, come si presentava nel XV e XVII sec

Pianta ricostruita della chiesa di Sant’Andrea, con orientamento est-ovest, come si presentava tra il XV e il XVII secolo (da P. BUSCALIONI, La Consolata nella Storia di Torino del Piemonte e della Augusta Dinastia Sabauda, Torino 1938).

 

La chiesa era a tre navate e al di sotto del presbiterio, che ospitava l’altare maggiore dedicato al santo titolare della chiesa, era ubicata la cripta sotterranea, corrispondente all’attuale Cappella delle Grazie, che è oggi visibile dal piano superiore grazie alle modifiche attuate durante i lavori di ampliamento del 1899-1904.Di questo antica abside nulla rimane alla vista, poiché è completamente inglobata nella struttura della nuova chiesa e del convento-convitto.

La chiesa che appare oggi ai nostri occhi è il risultato di tre grandi fasi di ricostruzione e ampliamento succedutesi in un arco di tempo che va dall’ultimo quarto del Seicento fino agli inizi del XX secolo.

 

I FASE: 1678-1704

Su progetto di Guarino Guarini la chiesa a tre navi si trasforma radicalmente. Il grande architetto crea così un’ampia aula ovale di accesso, che ricopre lo spazio dell’antica chiesa (orientata sempre con l’altare maggiore a est), cui  verso nord aggiunge un ambiente a pianta esagonale che amplia il sito dell’antica cappella della Consolata e che costituisce il Santuario vero e proprio.

In questo modo dà un peso fondamentale nella struttura architettonica alla cappella dedicata alla Consolata che si trova in asse con l’ingresso laterale (lato sud). L’esecuzione dei lavori venne affidata all’ing. Antonio Bertola.

Guarino Guarini, pianta per la nuova chiesa di S.Andrea e Santuario Consolata

Guarino Guarini, pianta per la nuova chiesa di Sant’Andrea e il Santuario della Consolata.

 

Guarino Guarini, Alzato del progetto per la chiesa di S.Andrea e Santuario Consolata

Guarino Guarini, pianta e alzato del progetto per la nuova chiesa di Sant’Andrea e il Santuario della Consolata, Fondo Bertola, collezione privata.

 

II Fase: 1729-1740

Una seconda fase di ampliamento e trasformazione fu eseguita su progetto di Filippo Juvarra tra il 1729 e il 1740 e coinvolse la zona del nuovo presbiterio, dove si custodiva l’immagine della Consolata. Juvarra progettò l’altare maggiore, quello che vediamo ancora oggi, e lo collocò nella nicchia creata dallo sfondamento verso nord dell’esagono guariniano.

Chiesa di S.Andrea e Santuario dopo intervento F. Juvarra per altare maggiore

Chiesa di Sant’Andrea e Santuario della Consolata, con annesse sacrestie, dopo l’intervento di Filippo Juvarra per l’altare maggiore

Il nuovo ambiente venne coperto da una cupola, coronato dall’elemento architettonico della lanterna che favorì una maggiore illuminazione di tutto lo spazio e consentì ai fedeli una visione migliore della sacra immagine della Madonna col Bambino.

Questa la configurazione della nuova chiesa all’interno del tessuto urbano della città alla fine del Settecento.

Pianta di Torino fine 700

Pianta di Torino alla fine del Settento. Torino, Archivio Storico del Comune, Tipi e disegni, 64.2.13).

 

Prospetto della chiesa di S.Andrea e Santuario, litografia

Prospetto della chiesa di Sant’Andrea e Santuario della Consolata, litografia, seconda metà dell’Ottocento. Torino, Archivio Storico del Comune, Collezione Simeom C 11951, tav. 6.

 

Veduta delsa chiesa e del Santuario, seconda meta 800

Veduta 1 del Santuario della Consolata e della chiesa di Sant’Andrea, seconda metà dell’Ottocento. Torino, Archivio Storico della Consolata, Fondo Santuario della Consolata, fasc. 159, faldone 12.

 

Veduta della Chiesa e del Santuario, seconda meta 800

Veduta 1b del Santuario della Consolata e della chiesa di Sant’Andrea, seconda metà dell’Ottocento. Torino, Archivio Storico della Consolata, Fondo Santuario della Consolata, fasc. 159, faldone 12.

 

 

III FASE: 1899-1904

L’ultima grande fase di ampliamento del Santuario della Consolata è ascrivibile agli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento e venne affidata all’architetto Carlo Ceppi, cui subentrò quasi subito l’ingegnere Antonio Vandone di Cortemiglia.
Il Ceppi disegnò il progetto che prevedeva la costruzione di quattro cappelle ovali attorno all’esagono guariniano e di due coretti a lato del presbiterio della cappella della Consolata. In questo modo venne ulteriormente ampliata la zona del santuario e modificato sensibilmente l’aspetto dell’area circostante l’esagono.

L’ingresso da occidente che immetteva nell’aula di Sant’Andrea venne chiuso privilegiando così l’asse che dall’ingresso sud conduceva direttamente all’altare con l’immagine della Consolata.

Da via della Consolata  venne aperto un altro ingresso che dava accesso direttamente alla zona del santuario.

Pianta del Santuario  nel progetto di ampliamento Ceppi-Vandone 1899-1904

Pianta del santuario della Consolata nel progetto di ampliamento Ceppi-Vandone del 1899-1904 (da P. BUSCALIONI, La Consolata nella Storia di Torino del Piemonte e della Augusta Dinastia Sabauda, Torino 1938).

 

I lavori vennero seguiti e portati a termine dall’ing. Vandone che curò inoltre la progettazione e l’esecuzione dei nuovi altari per le nuove cappelle e la loro decorazione, dei rivestimenti marmorei di tutte le superfici, di tutto ciò che coinvolse la Cappella sotterranea delle Grazie, sia per l’apparato ornamentale che per l’apertura dello loggiato dal quale ancora oggi possiamo ammirarla.

A.Vandone. Progetto di ampliamento, prospetto laterale 1899-1904

Antonio Vandone, progetto di ampliamento del Santuario della Consolata, prospetto laterale, 1899-1904. Torino, Biblioteca del Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi edilizi e territoriali del Politecnico di Torino, Fondo Vandone, TO/TOR 899 03.

 

 

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