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2 – Testimonianze

ANTICHE TESTIMONIANZE CITTADINE DI RICONOSCENZA VERSO LA CONSOLATA

In alto, sul lato nord-ovest della chiesa, si nota il riquadro attorno ad un’antica palla di cannone (la data è sbagliata). E’ il ricordo dei vani attacchi dell’esercito franco-spagnolo, nel 1706. Quarantamila soldati, contro diecimila piemontesi, assediarono la città per più di 4 mesi. Le difese approntate dalle autorità cittadine, l’eroismo della cittadinanza e l’intervento provvidenziale di Eugenio di Savoia, accorso in aiuto del cugino Vittorio Amedeo II, poi nominato re di Sicilia, sbloccarono l’assedio e costrinsero i francesi alla ritirata.

La cittadinanza continuò a riunirsi in preghiera davanti all’immagine della Consolata anche durante l’assedio, nonostante la vicinanza al fronte nemico e nonostante il Santuario fosse sottoposto quotidianamente alle cannonate. Il beato Sebastiano Valfrè distribuiva le prime immaginette della Consolata, esortando la popolazione alla fiducia in Dio e celebrando la messa in onore della Consolata all’aperto, in piazza san Carlo, lontano dalle cannonate.

Per questo, al momento della vittoria, il re e la popolazione cittadina non dimenticarono quelle preghiere e accorsero a ringraziare il Signore e sua madre Maria, la Consolata. Vittorio Amedeo II, su suggerimento del suo consigliere spirituale, il beato Sebastiano Valfrè, fece fare delle steli in pietra da posizionare lungo tutto il fronte dell’attacco. Il piloncino in pietra è visibile tra il cancelletto e le mura del Santuario, con impresso l’anno 1706 e l’immagine della Consolata. La vittoria, come profetizzato dalla beata piemontese Maria degli Angeli, carmelitana, avvenne alla vigilia della festa mariana della Natività di Maria.

Da allora si cercò di far di tutto per onorare maggiormente il Santuario mariano della città: il 21 Maggio 1714 la Consolata venne nominata “Singolar Protettrice e Patrona” della città, mentre la festa della Consolata, il 20 Giugno di ogni anno, divenne punto di riferimento costante della popolazione torinese riconoscente.

Accanto, sempre tra la cancellata che circonda il Santuario e le mura della chiesa, è visibile un altro pilone votivo, offerto dai reduci della Prima Guerra Mondiale. Anche all’interno gli ex-voto per le tante grazie ricevute da militari esposti al pericolo delle guerre ornano le mura del Santuario.

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